Referendum 12 giugno 2022

 

Guida pratica

 

Quando: si vota in una sola giornata, domenica 12 giugno 2022, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

 

Dove: gli iscritti nelle sezioni elettorali n. 1 e n. 2 votano presso l'edificio scolastico sulla circonvallazione Falcone e Borsellino (rione Riccia); gli iscritti nella sezione elettorale n. 3 votano presso l'edificio di comunale di località Breu.

 

Chi: possono votare tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni entro il 12 giugno 2022.

 

Cosa occorre: per votare occorre presentarsi al seggio con la tessera elettorale e un documento di identità valido. Chi non ha la tessera o l'ha smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del comune di residenza.

 

Come si vota: l'elettore che vuole cambiare le regole attuali traccerà una X sul SI; l'elettore che non vuole cambiare le regole attuali traccerà una X sul NO. 

 

Validità dei referendum: per i referendum abrogativi l'art.75 della Costituzione stabilisce che la proposta soggetta a referendum è approvata se ha votato la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto e se viene raggiunta la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.

 

 

PRIMO REFERENDUM (scheda di colore rosso)

Cosa dice il quesito: Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi

Cosa riguarda: incandidabilità in caso di condanna

Se vince il SI: viene abrogata la "legge Severino" e l'interdizione dai pubblici uffici per i condannati non è più automatica, ma viene decisa da un giudice caso per caso.

Se vince il NO: resta in vigore la "legge Severino" che prevede l'incandidabilità e la decadenza sia per i condannati definitivi per reati gravi contro la Pubblica Amministrazione che per gli amministratori locali se condannati in primo grado.

 

 

SECONDO REFERENDUM (scheda di colore arancione)

Cosa dice il quesito: Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell'ultimo inciso dell'art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale

Cosa riguarda: cancellare la «reiterazione del reato» dall'insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona prima del processo con l'eccezione di reati che prevedono l'uso della violenza o delle armi oppure legati alla criminalità organizzata o all'eversione.

Se vince il SI: si elimina la reiterazione del reato dalle ragioni per cui si può disporre la custodia cautelare.

Se vince il NO: si mantiene in vigore l'attuale dove si può disporre l'arresto o i domiciliari anche per il pericolo della reiterazione del reato.

 

 

TERZO REFERENDUM (scheda di colore giallo)

Cosa dice il quesito: Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati

Cosa riguarda: separazione delle funzioni dei magistrati

Se vince il SI: il magistrato ad inizio carriera deve scegliere se essere giudice o pubblico ministero e questa scelta rimarrà valida per l'intera carriera professionale.

Se vince il NO: resta in vigore la norma attuale (la legge Mastella) dove sono previsti al massimo quattro passaggi di funzioni con trasferimento fuori regione. La nuova riforma Cartabia ridurrebbe i passaggi ad uno soltanto.

 

 

QUARTO REFERENDUM (scheda di colore grigio)

Cosa dice il quesito: Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.

Cosa riguarda: far valutare l'operato del magistrato anche da professori universitari ed avvocati (membri laici dei consigli giudiziari)

Se vince il SI: i magistrati vengono valutati anche dai membri laici (professori universitari e avvocati).

Se vince il NO: si continuerà con l'esclusione dei membri laici dal giudizio nei confronti di un magistrato.

 

 

QUINTO REFERENDUM (scheda di colore verde)

Cosa dice il quesito: Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura

Cosa riguarda: abrogazione dell'obbligo per un magistrato di raccogliere dalle 25 alle 50 firme per presentare la propria candidatura al CSM. I promotori del referendum vogliono limitare il peso delle cosiddette correnti all'interno della magistratura.

Se vince il SI: i magistrati che vogliono candidarsi al CSM non debbono più raccogliere dalle 25 alle 50 firme.

Se vince il NO: resterebbe l'obbligo per i magistrati che vogliono candidarsi al CSM di raccogliere da 25 a 50 firme.

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